Inauguriamo con il prossimo post una nuova corrente di pensiero (molto plateale N.d.r.) che necessita di un piccolo manuale d'uso, infatti, inizierò a fare esperimenti su un nuovo stile, ovvero l'”astrattismo” o, almeno, così ho pensato di chiamarlo io, magari esiste già, ma io lo ignoro.
L'idea nasce dalla lettura di Dino Buzzati (senza offesa N.d.r.), sia da “Sessanta Racconti” sia da “Il Deserto Dei Tartari”.
I racconti che seguiranno con l'etichetta “nonsense”, come dice la parola stessa, non hanno senso, non hanno una logica e, soprattutto, non hanno significati nascosti (a chiunque ne trovasse consiglio qualche seduta da un buon psicologo N.d.r.), l'autore, nel scriverli, cercherà di non esprimere assolutamente nulla. Il lettore si troverà, in questo modo, ad affrontare una lettura piacevole (almeno si spera N.d.r.), ma che sarà senza una conclusione e soprattutto non gli dovrebbe suscitare nessuna emozione, tranne il dubbio di avere sprecato del tempo.
Se casomai qualcuno riuscisse a estrapolare qualsiasi cosa sopra citata, gli porgo le mie scuse, sto cercando di migliorare.
Buona lettura.
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