mercoledì 29 aprile 2009

Un Uomo

Era in ritardo o forse era il mondo che girava più in fretta di lui, ma sapeva, che, mentre guardava il cielo, da qualche parte, c'era qualcun altro che lo faceva insieme a lui.

Non arrivò mai da nessuna parte vagando nei luoghi dove si era perso, dove aveva perso tutto ciò che aveva, chissà dove voleva andare? Di sicuro se ne scordò.

Mi diceva sempre di non stuzzicare le lucertole, ma io le infastidivo, lo stesso, con un bastoncino, mentre prendevano il sole. Gli piacevano, si sdraiava insieme a loro.

Parlava con un albero, gli chiedeva come facesse a restare sempre nello stesso posto, senza desiderare di vedere il mondo e questo gli chiedeva di raccontargli quello che aveva visto. Ne aveva viste di cose, era stato nella legione straniera, era stato in Francia e in Spagna, forse anche in America, e le raccontava tutte all'albero.

Era stato picchiato, malmenato, derubato, lui che aveva ucciso un uomo ed era dovuto fuggire, fosse successo prima forse si sarebbe difeso, forse avrebbe ripetuto l'errore o forse non sarebbe cambiato nulla.

Dicevano di non ascoltarlo, di non badargli, perché era un alcolizzato, perché era sbronzo, ma io trovavo qualche verità tra le sue parole, ma ormai tutto ciò non ha più importanza.

Nulla più gli interessa, non gira più il mondo, non parla più all'albero, non dorme più con le lucertole, non guarda più il cielo.


martedì 28 aprile 2009

Economia Domestica

Un essere umano, nella propria vita, può avere dei problemi a seguire una lista della spesa compilata da lui medesimo.

Il suddetto elenco dovrebbe essere legge: ogni cosa e ogni quantità sopra scritti andrebbero consultati e in seguito rispettati.

La lista non andrebbe contraddetta: ogni prodotto elencato dovrebbe essere il frutto di un'accurata analisi delle scorte casalinghe.

Ogni acquisto dovrebbe essere spuntato con cura, avendo il riguardo di lasciare la parola ancora leggibile per eventuali controlli.

Bisognerebbe evitare di comprare qualsiasi prodotto che non sia citato nel elenco, soprattutto quelli che contengono sorprese e cioccolato vicino alle casse, così da smettere di fare finte telefonate a mogli immaginarie e figli imploranti per giustificarne l'acquisto.

La lista della spesa, poi, cosa parecchio importante, non andrebbe mai persa, così da non doversi improvvisare sul momento.

Rispettate queste poche e semplici regole, come può una persona ritrovarsi con una scorta di deodorante per un anno e neanche un tubetto di dentifricio?

Sicuramente avremo un uomo che non puzza, ma coi denti marci...


lunedì 27 aprile 2009

Au Bruit Doux De La Pluie

Piove.

È una giornata grigia, spenta, scura.

Piove.

È una giornata triste, malinconica, vuota.

Piove.

È una giornata maledetta, malefica, orrida.

Piove.

È una giornata odiosa, solitaria, antipatica.

Piove.

È una giornata senza guardarti, senza parlarti, senza ascoltarti.

Dove sei?

venerdì 24 aprile 2009

Una Favola

C'era una volta, molti, molti anni fa, in un pacifico villaggio tra le montagne un perfido stregone

che si divertiva ad allevare vitelli per poi farli combattere tra di loro all'ultimo sangue.


La casa dello stregone era un antro oscuro nel cui interno era custodito un tesoro rubato in passato al signore dei centauri.

Il figlio del precedente possessore dell'antico manufatto, l'arguto cavaliere, arrivato in età adulta, decise di recuperare il maltolto.


Fu così che un giorno di primavera decise di intraprendere l'impresa, si mise in cammino all'alba e nessuno lo vide partire.

Solo, lungo la strada, incontrò la fame, la sete, il freddo e il caldo, ma niente riuscì a spezzare la sua determinazione, niente riuscì a piegare la sua volontà e niente riuscì ad abbassare la sua autostima.

Superate le ardue difficoltà del percorso, infine, giunse alla sua agognata meta, l'antro oscuro, ma qui, ad un passo dalla fine, incontrò l'invasato dall'occhio rosso. Questa sfortunata creatura degli abissi era in cerca, come il cavaliere, del fantastico tesoro, ma, ahimè, l'invasato non poteva impossessarsene poiché possedeva solo il potere di livello B e non riusciva ad ottenere quello di livello A.

I loro sguardi si incrociarono, entrambi sostennero una lotta psicologica tremenda che durò trenta giorni e trenta notti. All'alba del trentunesimo giorno il barlume d'intelligenza del cavaliere superò i truci occhi rossi dell'invasato. Il vincitore, con disprezzo, abbandonò l'infelice essere al suo destino e proseguì la sua avventura.

Il centauro, entrato, infine, nell'antro, dopo aver superato una miriade di trappole mortali, incontrò il maligno mago. Si studiarono, si girarono intorno, si insultarono per settantacinque giorni e settantaquattro notti e, all'imbrunire, si resero, infine, conto che il tesoro era alquanto inutile, poiché gli mancavano una carrozzeria e due ruote.

Così si misero in società e, raccattando l'invasato che si disperava all'entrata dell'antro, decisero di aprire un chioschetto sulla riva del fiume e vissero tutti felici e contenti, tranne i vitelli che continuarono a dover combattere.

Questa è la favola della buonanotte.


giovedì 23 aprile 2009

Sturbi

In questi momenti di assoluta e totale chiusura mentale, di noia inverosimile e quasi di panico da movimento, cerco di fare qualcosa di utile e costruttivo o perlomeno ci penso. Unico risultato di questa ricerca inutile, ma costante, è un'attivissima e deleteria masturbazione mentale.

Devastato psicologicamente da una fervida immaginazione, da un alto tasso di flegma nel sangue e da salassi onirici l'unica cosa che riesco a produrre è un profondo senso di inadeguatezza e di angoscia.

Quindi sostengo l'insostenibile.

Qualcuno ha dell'erba?

mercoledì 22 aprile 2009

Incomprensioni

Un uomo come fa a trovare una parvenza di serenità o un angolo di tranquillità nel suo tempo libero, ridotto a poche ore per colpa del lavoro, se quando torna a casa è circondato da urla?

Seduti sulla panchina ci sono il mio ottuagenario vicino e il mio docile piccolo cane che, tra bestemmie e guaiti e tra scatarri e ringhi, stanno discutendo ognuno per conto loro. Il matusa parla di stragi, congiure e religione, il canide gli risponde parlando di cibo, sesso e impellenze corporali. Non sembra proprio che riescano a concordarsi, sicuramente le loro idee e le loro esperienze di vita devono essere state parecchio differenti. Nonostante tutto, a mio scapito, continuano a cercare un confronto e un punto di giunzione.

Ascoltandoli non mi resta che restare confuso e stranito ai loro consigli e alle loro confidenze. Entrambi mi indirizzano nella direzione, da loro ritenuta migliore, riguardo qualsiasi argomento, senza minimamente considerare una mia opinione, ovviamente le strade da seguire sono opposte o addirittura campate per aria.

Quasi sicuramente continuerò a decidere di testa mia, così se sbaglierò, cosa alquanto ovvia, almeno ne capirò il perché, penso.

martedì 21 aprile 2009

Incubi

Ecco che ritorna, di nuovo lui, sempre lui, sempre uguale.

Il demone del viaggio continua a perseguitarmi, entra nei miei sogni e mi infastidisce: non riesco a cacciarlo e mi zampetta intorno, forse mi odia, appare e scompare, mi si avvinghia alle gambe, provo a schiacciarli la testa, ma lui sparisce. Non mi lascia in pace, non mi lascia dormire.

È un piccolo essere alto cinquanta centimetri, il volto deturpato ha un colore che va dal verde all'azzurro, indossa una maglietta a righe bianche e nere e dei pantaloni scuri.

Non capisco cosa voglia da me e neppure perché si chiami demone del viaggio, non riesco a comprendere cosa mi voglia dire e perché rida, so solo che a volte arriva e non centra mai niente col sogno che sto facendo.

Molto probabilmente, fra non molto, inizierò a vedere quell'affare schifoso anche quando sono sveglio.

Opinione, tra le altre cose non richiesta, del mio decrepito vicino e del mio cane è che io non ce la faccia proprio più.

lunedì 20 aprile 2009

Ticino

Scorre il fiume, sempre scorre, pacifico, sinuoso, ma anche violento e irruento allo stesso tempo: se lo segui ti accarezza e ti culla dolcemente, se gli vai contro ti schiaffeggia e ti colpisce irato.

Muta il fiume, si trasforma, è sempre in movimento, anche se sembra sempre uguale, immobile nei suoi argini, neutrale tra i suoi confini, statico nel suo percorso: puoi osservarlo per ore, giorni, settimane e lui sarà sempre lì, finché ad un certo punto non deciderà di cambiare il suo percorso, mostrando tutta la sua forza.

Accoglie tutti il fiume, tutti trovano il loro spazio in lui, ognuno trova la pace in esso, ognuno trova il suo posto e a tutti comunica un messaggio: il fiume li adula e dice loro quello che vogliono sentire.

Emana un senso di pace il fiume, sono felice sulla sua riva, mi sento bene, mi sento tranquillo: osservo il suo scorrere, osservo i suoi vortici e la sua quiete, osservo i suoi abitanti e tutti coloro che lo vivono.

Sono veramente sicuro che sia solo il fiume?

venerdì 17 aprile 2009

Problemi?

Joseph si gira un'altra sigaretta, è seduto sulla sua panchina e ha di fronte a se una splendida giornata di inizio primavera.

Bestemmia e si accende la creazione delle sue tozze dita artritiche, guarda il fumo che sale lento verso l'alto, guarda l'evolversi delle volute grigie con riflessi azzurri, guarda il tabacco che brucia.

Mormora tra se, impreca tra i denti, poi inizia a dire:

“Dicono che non abbiamo ideologie, che non abbiamo sogni.

Non è vero!

Tutto ciò in cui credevamo l'abbiamo perso, la vita ce li ha portati via, il quotidiano ci distrugge ogni speranza.

Viviamo per lavorare, il nostro futuro è segnato da un ovvio finale.

Chi ha prodotto tutto questo?

Ragazzo siamo stati creati da altri esseri come carne da macello, la C.I.A. lo sa, l'America lo sa, l'anarchico Galli lo sapeva, è per questo che lo hanno ucciso.

Siamo tenuti sotto controllo ogni giorno, secondo te perché sto fermo; così pensano che io non mi muova.

Come pensi che Annibale abbia attraversato le Alpi?

Chi credi che fosse Ottone il grande di Sassonia?

I massoni mi odiano perché vogliono sapere quello che so, ma a te lo dico se vuoi.”

Preso da questa sindrome di complotto potrebbe andare avanti per ore, così lo saluto e me ne vado.

Il vecchio non ce la fa proprio più, il mio cane condivide la mia opinione.


giovedì 16 aprile 2009

Quindi?

Ieri notte ho riletto degli scritti del mio poeta preferito, Aligolok Barganov chirghiso di nascita e di morte, al che tra le sue opere più famose, sicuramente conosciute dai più, magari anche dai meno, ne ho trovata una che mi ha particolarmente colpito, sicuramente lo aveva fatto anche in precedenza, ma devo essermene dimenticato.

Una poesia di rara bellezza, con una metrica a dir poco affascinante, ricca di figure retoriche, che al momento ignoro come si chiamino, piena di pathos, piena di excursus, piena di humus.

Una poesia commovente, dirompente, estinguente, forse un poco forte, dai toni troppo bruschi e crudi, ma reale, senza iperbole o parabole, vissuta dall'autore stesso in un momento di debolezza.

Una poesia semplicemente umana che mostra la sofferenza dell'autore nei suoi gesti quotidiani e abitudinari, che rappresenta le sue difficoltà di vita, che illustra le sue frustrazioni, che addolora, persino, il lettore che se ne immedesima.

Una poesia intitolata: Vicissitudini

solo tra la folla

nessun viso amico

stranito tra stranieri

dove potrò andare

cosa potrò fare

chi mi potrà aiutare

lontano da casa

lontano da ciò che è mio

lontano dal riconoscibile

il fosso della solitudine

si riempie di nulla

che mi affoga nell'aria

mercoledì 15 aprile 2009

Primavera

Finalmente la primavera è arrivata, inizio banale, scontato, anche ovvio, ma forse dovuto, visto che vero. Il cielo è azzurro, le piante iniziano a fiorire e tutto ritorna verde, la vita torna a sorridere, mi guardo attorno e la pace regna su ogni spazio che riesco a raggiungere con lo sguardo. Ah che scena idilliaca e bucolica.

Gli uccellini cinguettano tra le fronde degli alberi, i gatti cantano serenate alla luna e i cinghiali grufolano radici, le api iniziano di nuovo ad essere operose per produrre miele e i grilli riempiono la notte con le loro note.

Ma per quale cazzo di motivo tra tutto questo non riesco a dormire e sono nervoso come uno stronzo?

Forse stanotte sgozzerò quel gatto di merda che urla sotto la mia camera, così vediamo se mi sveglia di nuovo.

Forse stanotte brucerò anche il prato dove quei grilli del cazzo stridono, così vediamo come sfrigolano dopo.

Forse stanotte abbatterò anche l'albero dove quei schifosi pennuti iniziano a cantare alle cinque di mattina.

Forse stanotte i cinghiali li lascio stare, perché sono troppo grossi.

Quanto mi piace la primavera, sono proprio felice che sia finalmente arrivata, quest'anno l'inverno è stato troppo lungo. Il sole torna scaldare di nuovo le stanche ossa di Joseph e la menta cresce rigogliosa, si sono proprio felice.

Finalmente la primavera è arrivata.

martedì 14 aprile 2009

Sadness

Dopo questo week end passato all'insegna della tranquillità e della regolatezza... non riesco assolutamente a scrivere niente, non riesco a capire come mai i due neuroni che mi restavano non riescano a cozzare tra di loro, che ne sia rimasto uno solo?

Ho usato la parola riuscire tre volte di fila, la mia prof di lettere ne sarebbe veramente orgogliosa.

Ero appena uscito dal tunnel del vicks e adesso finisco in quello dello zucchero, ho un autocontrollo degno di un bimbo di cinque anni, come ho fatto ad arrivare a ventisei anni?

Se scrivo ancora una frase che non centra niente con quella prima, giuro che mi affibbio da solo una punizione corporale.

Anche se la mia prof d'inglese sarebbe veramente orgogliosa di questo mio stream of consciusness (penso che non si scriva così, chiedo scusa), proprio come un novello Joyce alle prese con la sua Dublino, forse sono un po esagerato.

Non ce la faccio più, aiuto!!!!!!!!!!!!!!

venerdì 10 aprile 2009

Ermetismo

La mia curiosità, nonostante sentimenti contrastanti nei confronti della rete, doveva essere appagata, così sono andato a visitare altri blog. La mia avversione verso questi sistemi di comunicazione moderni è stata messa da parte e la mia attenzione si è concentrata nella piena acquisizione di nuove nozioni, come un recipiente vuoto che aspetta di essere colmo, così è stato il mio animo durante questa ricerca.

Dopo numerosi istanti passati in questa pressante situazione, oserei dire quasi catatonica, dopo miriadi di attimi di pura concentrazione che rasentava quasi l'autismo, dopo ben dieci minuti di lettura, ho deciso che poteva bastare per giungere a una conclusione.

Viste le mie capacità di deduzione e di sintesi portate alla loro più estrema esasperazione, grazie a numerosi anni di allenamento e di visione di un muro bianco, leggendo metà post di un altro blog, di cui non citerò l'autore perché non ne ricordo il nome, sono giunto a tirare le somme.

Così la restante parte di questo pensiero sarà dedicato alla nobile arte della poesia.

Lo scritto che citerò di seguito è di un giovane scrittore chirghiso, morto prematuramente all'età di novantasei anni, intitolato “ canalizzazione emotiva ”.

caos analitico

del mio io più profondo

dolori analgesici

per il mio animo stanco

diversità analogiche

della mia bassezza

sbornie analcoliche

della mia psiche

scritti analfabeti

del mio ego turbato

anche oggi come ieri

sofferenze provocate

dalle emorroidi

giovedì 9 aprile 2009

Disturbi

Dubbi mi attanagliano le viscere, domande esistenziali mi rodono il fegato, la notte non riesco a dormire, pensando e ripensando, girandomi nel letto. Sono oppresso da mille questioni che ritornano ogni minuto, ogni secondo.

Perché tutto ciò mi accade, perché non posso stare tranquillo?

Cosa posso fare per trovare una risposta?

Continuo a pormi interrogativi, la masturbazione mentale non mi abbandona, nessuno riesce a darmi delle risposte e forse chi potrebbe non viene interpellato.

Perché un uomo, così fragile nel suo pensiero, deve sopportare simili supplizi.

Neppure la mia prof di filosofia è riuscita a dar sollievo alle mie preoccupazioni, sono forse solo nel mio dolore oppure qualcun altro soffrirà insieme a me?

Alla fine “ alla fiera dell'est “ può essere riassunta in: “ e venne l'angelo della morte che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò “?

Ponendo questo dubbio a Joshep, mi e' stato risposto che per due euro mi sarebbero stati dati tutti i topi che volevo, secondo il mio cane, il vecchio vicino non ce la fa proprio più, forse non ha tutti i torti.

mercoledì 8 aprile 2009

Old Feeling

Da solo, seduto sulla sua panchina a osservare il mutare del mondo, almeno la parte di universo che ogni giorno scorre davanti a lui, mugugna, dialoga con degli interlocutori che parlano solo con lui, sospira.

Se gli passi di fronte ti potrà sembrare un relitto umano, una scoria della società, forse persino un pazzo.

Se ti soffermi, invece, ad ascoltare quello che ha da dire forse potresti imparare qualcosa, forse no, ma sicuramente ti lascerebbe con qualche domanda e qualche dubbio.

Moti anarchici, mute idee di distruzione, convergenze verso il caos, speranze allucinate di quiete assoluta, movimenti illusori di libertà, anacronistiche volontà di regresso, sensazioni di dolore, mistiche spinte all'origine, irrazionali inquietudini, sentimenti di stanchezza, vagabondaggi dell'animo, tutto questo potresti cogliere, tutto questo potrebbe inquietare i tuoi pensieri, tutto questo potrebbe scuoterti ascoltando le sue parole.

Nessuno, però, coglierà mai i messaggi per l'angelo della morte e per tutti sarà sempre e solo un vecchio disadattato seduto su una panchina.

martedì 7 aprile 2009

Canzone D'Amore

Ti ricordi quel giorno passato assieme, quanto tempo fa era, dieci, cinque, un anno fa oppure era ieri; quando ti penso non capisco quanto tempo sia passato da l'ultima volta che ti ho visto.

Ti ricordi, era una bellissima giornata di primavera, i primi caldi, i primi momenti per godersi il sole.

Ti ricordi come il vento ti scompigliava i capelli, continuavi a sistemarteli, ma non ci riuscivi.

Ti ricordi quanto eri bella, sorridevi felice mentre cercavi di scoprire quali figure nascondevano le nuvole.

Ti ricordi quanto era soffice e verde l'erba dove eravamo sdraiati, era uno splendido prato in mezzo ai castagni.

Ti ricordi, è stato l'ultimo giorno che abbiamo trascorso insieme, un magnifico pomeriggio d'aprile.

Mi ricordo la tua faccia in sangue, il tuo cervello sulla pietra che tenevo in mano, i tuoi capelli sparsi sul suolo.

Era un giorno perfetto per morire.

sabato 4 aprile 2009

Sport De Notra Tera

Passando le serate assieme a persone di una certa cultura e dignità morale, nel fulcro della mondanità e della vivacità intellettuale, ovvero al bar in compagnia di ubriaconi molesti, si viene a conoscenza di simpatici aneddoti e interessanti avvenimenti realmente accaduti, così almeno li definiscono i più sobri.

Ieri sera, durante un acceso dibattito, mi è giunta voce di un esempio di valdostanità portata all'estero.

L'estate passata dei baldi giovini, recatisi in vacanza in uno sperduto paese della Germania del nord, Wacken, hanno dato una dimostrazione, con perizia fisica e tecnica, alla popolazione indigena, di uno sport popolare valdostano, lo Tsan.

Il pubblico sembra avere apprezzato l'avvenimento, sembra addirittura che verrà fondata una squadra e costruito un campo.

Scoprire queste perle mi riempie sempre di orgoglio, oserei dire quasi nazionalista, e una lacrima riga la mia guancia.

Blind Dream

Sogno strano, forse perché più normale delle altre volte, comunque assurdo.

Ho sognato di trovarmi a Padova, bella città ma ci sarò stato due volte in vita mia, e qui incontravo una ragazza, molto bella, solare e simpatica, unico difetto era non vedente (così è politically correct). Abbiamo passeggiato per le vie della città per un attimo, poi mi ha lasciato dicendomi:

” Hanno creato un mucchio di parole per chiamare gli oggetti, ma nessuno è in grado di utilizzarle per descriverli”.

Mi sono svegliato con mille interrogativi e alcuni esclamativi, ma soprattutto per quale ragione non dovrei comprendere i pensieri che creo io?

Al che ho deciso di discuterne con il mio lucertoloso vicino; quest'ultimo, dopo lunghe riflessioni e momenti di narcolessia, ha intuito, con popolare saggezza, che si deve sicuramente trattare di un sogno profetico: infatti ha intravisto nella ragazza la reincarnazione di Stalin,magari Garibaldi oppure Alessandro il macedone, forse addirittura Cristo in persona e per ultimo l'Anticristo, se non direttamente Satana.

Secondo il mio cane, il vecchio ha dell'arteriosclerotica confusione mentale e alle volte gli manca un po' di lucidità, pensiero che però non condivido appieno. Sicuramente anche le parole del anziano freudista improvvisato nascondono arcane e segrete verità, talmente oscure che le ignora persino lui stesso.

venerdì 3 aprile 2009

Old School

Rileggendo gli scritti passati mi sono accorto che ho parlato del mio vicino di casa senza descriverlo, la mia prof. di lettere mi avrebbe ripreso dicendomi che non bisogna mai dare nulla per scontato, infatti un possibile interlocutore potrebbe non conoscere i fatti o i personaggi citati, quindi bisogna sempre introdurli con un piccolo preludio.

Introduciamo, senza perderci in vacue divagazioni, il mio vicino di casa.

Ottuagenario uomo di nome Joseph, passa, ora che incominciano a risplendere i primi pallidi raggi di sole, le sue giornate su una panchina di fronte alla sua abitazione. Quando ritorno a casa, dopo il lavoro, lo trovo lì a crogiolarsi al sole.

Saluto con garbo, chi mi conosce potrebbe non crederci, ma assicuro che saluto.

Lui inizia a guardarmi, ci fissiamo negli occhi, senza dire nulla, sembra che io riesca a capire i suoi pensieri, la mia mente si fonde con la sua, le nostre percezioni percorrono eoni nella vastità di galassie e mondi perduti nelle profondità del tempo.

Ritorniamo alla realtà quando il vetusto panchinatore inizia, con suoni gutturali, rauchi e profondi che paiono arrivare dal più remoto spazio del suo rinsecchito corpo, ad aprire la bocca.

Quali sagge parole usciranno fuori, quali aforismi,quali proverbi o quali racconti sgorgheranno mai da quelle labbra screpolate.

Il gozzo vibra tra quella cacofonia umana, sono in trepidante attesa e il vecchio, infine, scattarra e mi saluta con un cenno della mano appena percepibile, che può essere interpretato in mille modi.

Sono arrivato a casa...
Ora non c'è....

Hi Tech

Vorrei sapere cosa spinge una persona ad acquistare una macchina prodotta dopo il 1985?

Disquisendo con il mio vicino siamo giunti alla conclusione, forse un poco drastica, che tutta questa tecnologia applicata alla vita quotidiana sia eccessiva e dannosa. Il vecchio vorrebbe addirittura creare un gruppo anarcoinsurezionalista postmonarchico per minare alla base questo sistema che ne condivide l'abuso, il mio cane pensa che la sua sia una posizione leggermente estrema.

Da parte mia, non avendoci mai avuto un buon rapporto, ne considero anche i benefici, tipo l'abbattimento dei costi di produzione e la versatilità di queste piccole schede elettroniche, più tutti gli altri che ovviamente ignoro.

Il punto però è un altro: odio la tecnologia e la prossima macchina che compro dovrà avere uno spinterogeno, un carburatore e soprattutto una manetta per alzare e abbassare i finestrini, perché si devono azionare quando voglio io, non quando vogliono loro.

giovedì 2 aprile 2009

Psycho Killer

2Per chiunque leggendo questi scritti si domandasse da quali turbe psichiche io sia affetto, vorrei spezzare una cosiddetta lancia a mio favore, non che voglia giustificarmi in alcun modo, è solo un tentativo per fare comprendere meglio le pressioni a cui sono sottoposto, tutte le mattine mi sveglio e mi guardo nello specchio.

Detto in questo modo può sembrare equivoco, infatti allegherò una foto per dimostrare la mia teoria.

Il mio ottuagenario vicino è parecchio convinto che ciò non sia benefico per le mie facoltà intellettive, ma il mio cane non condivide la sua opinione, anzi ne è a dir poco entusiasta; quindi io continuo ad essere la solita abitudinaria persona.

Devo però ammettere che a volte ciò mi disturba leggermente e le mie predisposizioni

all'omicidio prevalgono sulla mia parte razionale, ma assicuro che sono saltuarie e momentanee.

Tutto ciò solitamente avviane solo nei primi dieci secondi della mia giornata, tutto il resto e una costante lotta dell'equilibrio.

First Move


Visto lo scazzo cosmico che aleggia nell'aria, visto un inutile pomeriggio passato nella più totale distruzione della sacca marronaia, visto che fuori piove e visto, cosa molto importante, che ho finito di lavorare alle 16 e 30 ho deciso di contribuire, con malsano masochismo da parte mia, ad abbassare ulteriormente il livello culturale di internet...

Premettiamo che non ho mai letto un blog di un altro essere umano, quindi non ho la più pallida idea di come funzioni questo metodo di comunicazione; Consideriamo anche che molti miei pensieri non dovrebbero interessare né il mio prossimo né il mio vicino di casa, soprattutto quest'ultimo che compie il prossimo mese 83 anni e non sa neanche cosa sia un PC; Ponderiamo sul fatto che, nonostante Aristotele dicesse che l'uomo dovrebbe essere un animale politico, io abbia una tendenza a non voler creare delle relazioni con l'umanità, così, almeno, sostengono il mio vetusto vicino e il mio cane; Notiamo, infine, una scarsa conoscenza della sintassi, dell'ortografia e più in generale della lingua italiana, così sostengono, penso a ragione, la mia prof. di lettere e il mio cane, quindi per quale motivo dovrei iniziare a tenere un blog?

Con questa prima considerazione inauguriamo ufficialmente questo blog...