venerdì 24 aprile 2009

Una Favola

C'era una volta, molti, molti anni fa, in un pacifico villaggio tra le montagne un perfido stregone

che si divertiva ad allevare vitelli per poi farli combattere tra di loro all'ultimo sangue.


La casa dello stregone era un antro oscuro nel cui interno era custodito un tesoro rubato in passato al signore dei centauri.

Il figlio del precedente possessore dell'antico manufatto, l'arguto cavaliere, arrivato in età adulta, decise di recuperare il maltolto.


Fu così che un giorno di primavera decise di intraprendere l'impresa, si mise in cammino all'alba e nessuno lo vide partire.

Solo, lungo la strada, incontrò la fame, la sete, il freddo e il caldo, ma niente riuscì a spezzare la sua determinazione, niente riuscì a piegare la sua volontà e niente riuscì ad abbassare la sua autostima.

Superate le ardue difficoltà del percorso, infine, giunse alla sua agognata meta, l'antro oscuro, ma qui, ad un passo dalla fine, incontrò l'invasato dall'occhio rosso. Questa sfortunata creatura degli abissi era in cerca, come il cavaliere, del fantastico tesoro, ma, ahimè, l'invasato non poteva impossessarsene poiché possedeva solo il potere di livello B e non riusciva ad ottenere quello di livello A.

I loro sguardi si incrociarono, entrambi sostennero una lotta psicologica tremenda che durò trenta giorni e trenta notti. All'alba del trentunesimo giorno il barlume d'intelligenza del cavaliere superò i truci occhi rossi dell'invasato. Il vincitore, con disprezzo, abbandonò l'infelice essere al suo destino e proseguì la sua avventura.

Il centauro, entrato, infine, nell'antro, dopo aver superato una miriade di trappole mortali, incontrò il maligno mago. Si studiarono, si girarono intorno, si insultarono per settantacinque giorni e settantaquattro notti e, all'imbrunire, si resero, infine, conto che il tesoro era alquanto inutile, poiché gli mancavano una carrozzeria e due ruote.

Così si misero in società e, raccattando l'invasato che si disperava all'entrata dell'antro, decisero di aprire un chioschetto sulla riva del fiume e vissero tutti felici e contenti, tranne i vitelli che continuarono a dover combattere.

Questa è la favola della buonanotte.


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