lunedì 7 settembre 2009

Distinti Episodi Di Quotidiano Imbarazzo

Vacui inconsistenti pensieri si formano, muoiono con la fulminea rapidità con cui sono nati, inconcludenti e amorfi vivono la loro breve esistenza fuori dal contesto da cui sono stati generati, non ne intuisco minimamente il significato. Passo l'intera giornata con flash che intrippano la reale consequenzialità dell'azione, non avviene reazione, tutto è avvolto da fosche ombre di possibili obbiettivi da raggiungere senza che nessuno venga messo a fuoco e puntato. Risultato, astratto e impalpabile, è un apatia incontrollata di un cazzeggio estremo, dove ogni tentativo volto verso un utile tangibile sembra essere nullo.

La mattina mi alzo e canto. Mille domande si aprono su questa consuetudine e la più quotata è: “ ma che cazzo ci avrà da cantà?”. Io stesso mi pongo il quesito e io stesso non so darmi una risposta. Anche Orwell faceva porre il dubbio, in 1984, a Winston Smith, protagonista del libro, mentre osserva la prolet che stendeva i panni: che la vecchia fosse felice nella sua situazione di povertà e ignoranza, oppure la canzone era semplice sollievo per la sua vita di stenti, o la vera libertà non sta nelle azioni che compiamo, ma nella maniera in cui le facciamo? A me non è dato saperlo, eppure ognuno può trarne il significato voluto.

Resta, comunque, il fatto che il mio inglese sia migliorato e che il titolo del post sia, alquanto, casuale.


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