Come sempre nei momenti più tetri e oscuri della vita di una persona una lettura può aiutare ad attraversarli. Allora ci si rituffa nell'angoscia del mitico chirghiso di nascita, ci si lascia cullare dalle altalenanti melodie e dalle prodi perifrastiche, ci si abbandona a quel susseguirsi di parole pietrose e al tempo stesso angeliche.
Solo Aligolok prevede i tormenti, intuisce le vicissitudini, coglie gli eventi della vita, percepisce la realtà che lo circonda. Un uomo che capisce tutto, ma, col suo comportamento, dimostra un odio verso qualcosa di inintuibile, forse neanche lui lo percepisce in realtà, ma ci piace immaginarlo come un enigmatico guru.
Ed ecco un altro scritto del periodo “post traumatico”, quale sarà stato questo trauma nessuno ancora lo ha capito, intitolato: Così.
La distanza è frapposta
nulla più vi è di più concreto
in un intera esistenza
una finestra sul cortile
aperta su una realtà
per illuminare le tenebre
figure errabonde
cercano una breccia
che non esiste
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