È facile celebrare una vittoria, ma non è altrettanto semplice farlo con una sconfitta e alle volte bisogna farlo. Ebbene si abbiamo perso, non ce l'abbiamo fatta, non abbiamo portato a compimento l'impresa che ci eravamo preposti di fare (così sembra una cosa epica), è stata dura e non ci siamo riusciti.
Siamo andati a fare la via Ferrata Bethaz-Bovard a Valgrisenche, ma per la scarsità di tempo che ci era rimasto abbiamo dovuto interromperla alla seconda via di fuga. Non mi capacito ancora per quale motivo, nonostante la partenza da casa alle cinque di mattina, siamo arrivati alla partenza della ferrata alle dieci, se non erro da Châtillon ci si dovrebbe impiegare un'oretta e mezza in macchina.
Qualche dubbio in realtà mi è venuto: forse non ci si doveva fermare ad ogni bar che si incontrava lungo la statale, forse gli aperitivi si fanno dopo la ferrata, forse non ci si doveva fermare in due alimentari.
Resta comunque il fatto che siamo stati sconfitti da novecento metri di dislivello e milleottocentocinquanta gradini, un onta che ci macchierà per sempre di disonore e che nulla servirà fare per cancellarla.
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