mercoledì 6 maggio 2009

Mais Oui, Un Peu De Français

Eccomi orgasmicamente allibito a stuprare poesia, violentare versi e sodomizzare poeti.

Ritorno all'eterno scribacchino, Aligolok Barganov, rileggo i suoi scritti, mi commuovo e rido, mi scandalizzo e lo assecondo, forse mi indigno solo. Rimango, comunque, sempre colpito da una sua parola, da un suo verso, uno solo non di più, non bisogna esagerare.

Durante il suo periodo “francese”, come ogni uomo letterato ha vissuto in Francia, a Marsiglia, sbarcando il lunario come scaricatore di porto, ha sperimentato questa lingua, considerata dai meno, stupenda e, considerata dai più, incomprensibile.

La mia poesia preferita, oserei dire quasi unica, segue il periodo “post traumatico” e anticipa quello “tendenzialmente fisico”, situata appunto durante il periodo “francese”, s'intitola “ N° Sept”

Au milieu de la chambre je repense

à ce que j'ai vécu et à son sense

au chagrin d'avoir perdu

je suis un pauvre têtu

n'importe quel bruit

je te vois la nuit

tu me souris

et tu t'en fuis


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