Nei momenti di solitudine, di angoscia, di tristezza, quando vieni colto da malesseri psicologici e fisici, ogni volta che il mondo non ti sorride e, anzi, ti sputa anche addosso, forse una lettura può aiutare.
Si riprende in mano il libello, ormai consunto e con le pagine ingiallite, di Aligolok Barganov, l'eterno sofferente, il rubicondo paroliere, il malsano poeta, l'animoso otre, lo speleologo dell'anima.
La lettura di si fatto artista allevia ogni male, ma l'immedesimazione, dovuta alla sensibilità estrema e alla continua attualità dei temi trattati, porta alla realtà i problemi dell'autore, quest'empatia secolare riempie i vuoti cognitivi e, alla fine, ti rendi davvero conto di quali siano le tue reali preoccupazioni.
Ah, quale scrittore fu più lungimirante del chirghiso volante? I versi proposti sono tratti dal suo periodo “tendenzialmente fisico”.
vacui sentimenti
di profonde cavità
con rumori echeggianti
dolori addominali
d'infinito oblio
con sorde risonanze
ma che angoscia
il vuoto del frigo
ho fame!
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